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venerdì 29 settembre 2017

Guido Reni District: presentato cartellone autunnale delle Mostre


IL GUIDO RENI DISTRICT PRESENTA IL NUOVO CARTELLONE AUTUNNALE

La location proprietà del Gruppo cassa depositi e prestiti,
 protagonista del progetto di marketing degli usi temporanei
firmato Ninetynine-Urban Value, apre la stagione con 5 nuove mostre


Roma, 29 settembre 2017. La storia e il futuro della conquista dello spazio di "Cosmos Discovery"; i 350 corpi interi e organi plastinati di "Real Bodies"; le coinvolgenti esperienze alla scoperta della scienza proposte dalle 50 stazioni interattive della mostra "Scientopolis"; ma anche l'incredibile emozione di "Dinosaur Invasion" e il fascino immutabile di "Brikmania" con 120 opere di mattoncini LEGO®.

Sono queste le cinque mostre che compongono il cartellone autunnale del Guido Reni District, la location protagonista dell'ambizioso progetto di marketing degli usi temporanei realizzato da Urban Value, la divisione di Ninetynine (società di marketing, advertising ed eventi) che ha recuperato l'ex caserma che il Gruppo Cassa depositi e prestiti ha scelto di mettere al servizio della comunità locale trasformandola - in attesa della sua valorizzazione finale - in un contenitore di eventi capace di generare valore culturale ed economico per la città.

Il cartellone delle mostre - allestite e prodotte da Venice Exhibition, promoter internazionale di eventi culturali, in collaborazione con Time4Fun, società di organizzazione e promozione di entertainment - è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il giornalista e divulgatore scientifico, Alessandro Cecchi Paone, il CEO di Ninetynine, Simone Mazzarelli, la Presidente del II Municipio di Roma Capitale, Francesca Del Bello, i rappresentanti di CDP Investimenti Sgr e Claudio Panadisi, Co-Founder di Time4Fun.

"Le cinque mostre presentate oggi - ha dichiarato Simone Mazzarelli, CEO di Ninetynine - sono un'ulteriore dimostrazione del successo ottenuto dal Guido Reni District, un progetto che, a circa 7 mesi dal lancio, ha coinvolto nei lavori 1.000 imprese, generato 283 posti di lavoro, promosso la nascita di 11 nuove realtà imprenditoriali, sviluppando un indotto complessivo per la città stimato in circa 37 milioni di euro". 

La riqualificazione dell'ex Caserma Guido Reni, attraverso usi temporanei, rappresenta tuttavia solo un punto di partenza. Con Urban Value puntiamo a stimolare, non solo a Roma ma in tutta Italia, la valorizzazione immobiliare e la rigenerazione urbana attraverso soluzioni capaci non solo di portare valore economico e culturale, ma anche di riattivare il tessuto sociale, combattere il degrado urbano e richiamare acquirenti finali, grazie al marketing degli usi temporanei."

"Mi sembra di essere tornato alla guida della Macchina del Tempo, quando divertendoci imparavamo tutto sul passato e sul futuro, sulla natura e il corpo umano" – ha raccontato Alessandro Cecchi Paone. 

"I risultati finora raggiunti dal Guido Reni District sono motivo di grande soddisfazione e dimostrano come la riqualificazione attraverso usi temporanei sia uno strumento formidabile per dare nuova linfa alla nostra città, sia in termini economici che sociali" ha dichiarato Francesca Del Bello, Presidente del II Municipio di Roma Capitale. "Quella che ha preso vita negli spazi dell'ex caserma è una best practice che ha effetti non solo sotto il profilo economico, ma anche dal punto di vista del decoro e della rigenerazione urbana. Un esempio che parte dal II Municipio e che mi auguro possa essere preso a modello per tutta la città".

"Abbiamo voluto concentrare al Guido Reni District di Roma le proposte espositive a carattere edutainment più apprezzate dai visitatori di tutto il mondo, spaziando dai segreti del corpo umano alla sfida delle esplorazioni spaziali, fino alle meraviglie della scienza, della paleontologia e delle costruzioni con i mattoncini, per un'immersione completa dei visitatori che soddisfi a 360 gradi l'esigenza di apprendimento mirato attraverso l'intrattenimento" ha dichiarato Claudio Panadisi, Co-Founder di Time4Fun.

Da domani (30 settembre) dunque la Capitale ospiterà una serie di eventi espositivi, alcuni dei quali in anteprima assoluta in Italia dopo aver riscosso grande successo nelle capitali europee dove sono già stati proposti. 
A cominciare da "Cosmos Discovery" che - con i suoi 250 cimeli delle missioni spaziali di USA ed ex Urss e un enorme planetario con immagini tridimensionali dell'Universo - ha di recente ottenuto a Lisbona il consenso di 200.000 visitatori e che per questa edizione presenterà - per la prima volta - pezzi inediti del settore aerospaziale. 

Attesa anche per "Dinosaur Invasion" che a Parigi ha registrato 180.000 visitatori riproducendo una giungla giurassica popolata da 40 dinosauri a dimensione naturale e in movimento, grazie alla sofisticata tecnologia animatronica. 

Grande ritorno a Roma, invece, di "Real Bodies, scopri il corpo umano", esposizione dal grande appeal che anche a Milano ha registrato un vero e proprio boom con 280.000 ingressi. 

E infine, le mostre interattive "Scientopolis", che aprirà il 1 novembre, e "Brikmania": la prima dedicata alle coinvolgenti esperienze alla scoperta della scienza e dei fenomeni naturalila seconda con 120 opere di mattoncini LEGO® che riproducono l'evoluzione dei mezzi di trasporto (tra cui un transatlantico Titanic lungo oltre 10 metri) e con un'enorme area ludica dove i bambini potranno dare sfogo alla loro fantasia. 

Cinque mostre imperdibili dunque che, sempre nella giornata di oggi, hanno fatto da sfondo ad un'importante iniziativa dalla forte valenza sociale: il Guido Reni District ha infatti aperto le sue porte a 20 ragazzi dell'Istituto Penale Minorile "Casal Del Marmo" di Roma che, accompagnati dalla dott. sa Liana Giambartolomei, hanno avuto la possibilità di visitare in anteprima il percorso espositivo.

Inoltre, sempre al Guido Reni District ha già aperto i battenti Brivido Giallorosso, una mostra di arte digitale, realizzata da Brivido Pop, che racconta fino al 9 ottobre momenti e personaggi che hanno segnato la storia del "tifoso romanista", accostandoli e confrontandoli con i capolavori dell'arte italiana, icone fantastiche e stelle del cinema. E nella stessa location è già visitabile anche Decades, mostra curata da Philobiblion Gallery che propone fino al 22 ottobre un percorso espositivo di opere murali, tele, originali su plexiglass e tutte le tecniche proprie della Street Art.

giovedì 28 settembre 2017

Mostra di Clinton Whiting allo SpazioELLE

Clinton Whiting

Abiding Embrace / Indissolubile Abbraccio

A cura di Domenico Cornacchione

22 settembre – 20 ottobre 2017

SpazioELLE – centro di ricerca e sperimentazione artistica
Castel Gandolfo – Via del Mare 138



Si è aperto, lo scorso 22 settembre 2017, il secondo anno di attività del centro di sperimentazione artistica SpazioELLE

A inaugurare questo nuovo anno è stato l'artista statunitense Clinton Whiting che ha presentato quattordici lavori pittorici realizzati appositamente per l'occasione.

"Abiding Embrace / Indissolubile Abbraccio", questo il titolo della mostra, è la prima esposizione dello SpazioELLE unicamente dedicata alla pittura, ed è anche la prima riservata esclusivamente all'arte figurativa. 

Clinton Whiting, infatti, ispirandosi al sarcofago etrusco di Arnth Tetnies e Ramtha Vishnai, conservato nel Museum of Fine Arts di Boston, ha realizzato una serie di dipinti in cui la figura umana è il soggetto principale, talmente importante che predomina su tutto, a tal punto da essere l'unico soggetto dipinto. 

Le sue figure si muovono in una dimensione diversa dalla nostra. 

Lo sfondo scompare e al suo posto appaiono campiture colorate che creano un senso di spaesamento. 

La mostra resterà aperta fino al 20 ottobre 2017, tutti i mercoledì e i venerdì dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30. 

L'ingresso è gratuito, e si possono prenotare visite durante gli altri giorni della settimana scrivendo all'indirizzo mail spaziol.lacicala@gmail.com

Mostra "Guerre Stellari – Play" > dal lunedì al venerdì, per tutti i visitatori, costo del biglietto 5 euro > Porto Antico di Genova, Magazzini del Cotone - Modulo1

Guerre Stellari – Play
Porto Antico di Genova, Magazzini del Cotone - Modulo 1

In occasione degli ultimi giorni di apertura della mostra (fino al 15 ottobre 2017) > dal lunedì al venerdì > per tutti i visitatori > costo del biglietto 5 euro




Tina Sgrò SPAZIOLUCE - 4 novembre 2017 Febo e Dafne Torino

TINA SGRÒ

SPAZIOLUCE

Mostra Personale
4 novembre 2017 – 6 gennaio 2018

galleria Febo e Dafne
via della Rocca 17 - Torino

INAUGURAZIONE
 Sabato 4 novembre, dalle ore 18.30
in occasione de
La Notte delle Arti contemporanee di Torino 2017


Inaugura il 4 novembre la mostra personale di Tina Sgrò SpazioLuce
 alla galleria Febo e Dafne di Torino in occasione della
Notte delle Arti Contemporanee 2017
Tina Sgrò luce-vita
100x100 - 2014


Cliccare sull'immagine per scaricarla
Torino, 27 settembre 2017 - La mostra personale SpazioLuce di Tina Sgrò, alla galleria Febo e Dafne di Torino, è un'occasione per approfondire la ricerca stilistica e poetica dell'artista calabrese, classe 1972, che lavora ormai da anni tra Reggio Calabria, sua città natale e di formazione, e Milano. Un excursus che include lavori precedenti e opere espressamente prodotte per l'occasione e che rivela i molteplici aspetti dell'indagine della Sgrò.

Scene d'interni si confrontano con paesaggi urbani, seguendo due ambiti di esplorazione dello spazio, paralleli e complementari, che da tempo l'artista persegue. Minimo comun denominatore è per lei sempre la raffigurazione della luce che, nelle contrapposizioni bilanciate di chiari e scuri e nei contrasti a volte estremi, è la vera protagonista del suo lavoro.

Non sono gli arredamenti, nemmeno gli oggetti di uso quotidiano, tantomeno le strade, ad essere gli autentici significanti di quelle opere che lei preferisce definire "visioni". È la luce ad essere realmente rappresentata, con una tecnica sapientemente esercitata e che fa richiamo inevitabilmente all'insegnamento caravaggesco.

Gli oggetti, gli ambienti fissati nelle sue tele, non sono che un punto di partenza, un pretesto per consentire alla rappresentazione della luminosità di esprimere un messaggio tanto semplice quanto sostanziale: la convinzione che la realtà sia racchiusa essenzialmente in oggetti e luoghi di "uso" quotidiano, dalla fallace consistenza (come in realtà la vita stessa è), che attraverso la luce possano irradiare la loro insita essenza, come se appunto il senso della vita fosse rinchiuso proprio nei dettagli più effimeri.

Un vaso pieno di fiori, un comò carico di oggetti per la toilette, oppure le scie di un'automobile passata così velocemente da non lasciare alcuna traccia nell'istantanea colta dall'artista: la presenza della vita e delle azioni è suggerita dall'assenza dei protagonisti.

Qualcuno ha riempito quei vasi, ha adoperato quei profumi, ma la loro attività è impressa solo nelle testimonianze lasciate dall'uso di quegli "utensili". Senza i protagonisti dell'azione gli strumenti conquistano la ribalta e la scena rimane significativamente vuota.

Solo la luce può rivelare uno scorcio attraverso cui spiare il vero senso della realtà; quelle immagini non narrando apparentemente nulla, si trasformano in evocazione emotiva: la visione di uno stato d'animo.

Negli interni la raffigurazione rimane intima, raccolta, ravvivata da colori a volte surreali che rivelano il dettaglio di un'unica tonalità estrapolata dallo spettro della luce; sono queste riflessioni sull'attimo che si ferma, come congelato e che ci consente di entrare nella vera essenza delle coseGli esterni al contrario, rappresentano il movimento, lo scorrere disordinato ed inarrestabile del tempo, delle azioni, della totalità.

Qui allora compaiono solo le scie delle luci di un'automobile, le pennellate raffigurano le impronte veloci dei pneumatici sull'asfalto; la scena è congelata, ma paradossalmente il soggetto è proprio il movimento,  ciò che scorre all'interno di uno still life.

Esempi emblematici di quella che l'artista stessa definisce la "poetica dell'insignificante", secondo la Sgrò è infatti sempre il fruitore a dare valore a ciò che vede nel quadro: "I miei dipinti vivono di soggetti fermi, dopo l'immediato movimento/uso. La figura, assente, ha compiuto l'azione, scomparendo repentinamente. Io racconto il dopo-azione. La successione di attimi vitali."

La ricomposizione della storia e del significato spettano quindi allo spettatore, poichè ognuno ha il potere di attribuire alla vita stessa il significato che ritiene più opportuno.
Sirio Schiano lo Moriello
Tina Sgrò Strada della scuola
acrilico su tela - 100x130 - 2016


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Tina Sgrò
Tina Sgrò nasce a Reggio Calabria nel 1972, dove consegue gli studi accademici. È stata vincitrice del Premio Arte Mondadori nel 2006, Premio Galleria 2013 per il concorso Arte Laguna e finalista per il Premio Celeste a cura di Gianluca Marziani nel 2004. Ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia/Calabria presso Villa Zerbi a Reggio Calabria.

Sue opere sono nella sede della Corte dei Conti di Potenza (2003) e nella sede della Questura di Grosseto (2011) grazie all'aggiudicazione dei rispettivi concorsi.

domenica 24 settembre 2017

Archetipo: l’idea e l’immagine. La Scultura di Claudio Nardulli

A cura di Barbara Martusciello
Con un’introduzione di Rita Paris - Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica   

Inaugurazione: sabato 30 settembre  alle ore 16.00  e sino alle 19.15

Si inaugura sabato 30 settembre, alle ore 16.00, negli spazi coperti del sito archeologico di Capo di Bove sulla Via Appia Antica, dove ha anche sede l’Archivio Antonio Cederna, la mostra Archetipo: l’idea e l’immagine. La Scultura di Claudio Nardulli a cura di Barbara Martusciello e introdotta dal Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, Rita Paris.

Le sculture sono allestite in questo luogo di grande importanza storico-archeologica discretamente ma con una loro forza e un impatto visivo mirabile; la materia assimila un tempo pressoché infinito per gli esseri viventi, “il tempo geologico” e si dà con minuziosa e raffinata conformazione. Di queste opere si apprezza la perizia manuale, lo studio e la calibrazione del marmo usato e forzato fino al massimo consentito, oltre il quale si spezzerebbe, e l’effetto di leggerezza e dinamicità. 

Sulla scia della  tradizione plastica della Storia dell’Arte, queste sculture lapidee sono però libere di esplorare il mondo della pura forma: analizzando e riproponendo in maniera finissima e mentale la rarefatta astrazione e la sintesi geometrica, non euclidea, le superfici a guscio, i piani a quadrica, le estensioni paraboloidi iperboliche, gli ellissoidi. 

Tali marmoree solidità, che alludono alla malleabilità, alla flessuosità e accolgono la luce nei propri incavi e nelle sporgenze animandosi, quasi vibrando come viva sostanza, richiamano certa preesistenza in natura ma anche nell’antico e nell’architettura ponendosi infine come elemento integrale, autentico e originario: archetipico. 

Vi dimora l’arché, il "principio" di tutto, inizio e dunque modello. Da Filone di Alessandria, Dionigi di Alicarnasso e Luciano di Samosata a Platone sino a Carl Gustav Jung e poi a Jacques Derrida, è lungo l’elenco di chi sviluppò il tema nei suoi diversi segmenti e significati; Nardulli li comprende tutti, perché li conosce, li ha elaborati e ne ha accolta quella frazione a lui fondamentale per definire una lingua tutta sua. 

La sua scultura deriva da lì, da quella vastità sapienziale ma anche sensualmente fisica, carnale – senza quest’ultima la scultura non emetterebbe nemmeno i primi vagiti! – tradotta in questi vividi monumenti alla forma/pensiero, in un equilibrio compiuto tra spazio e tempo dimostrando e sottolineando l’archiscrittura e, insomma, i metaconcetti: intensamente connettivi, come potenzialmente è la stessa Arte che questa mostra celebra.

Info mostra
Inaugurazione: sabato 30 settembre, ore 16.00 – 19.30
(ingresso consentito sino alle 19.15)

Archetipo: l’idea e l’immagine. La Scultura di Claudio Nardulli - A cura di Barbara Martusciello; con un’introduzione di Rita Paris, Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica 

Sito archeologico Capo di Bove, Parco Archeologico dell’Appia Antica - Via Appia Antica 222, Roma

Dal 30 settembre al 28 ottobre 2017; dal lunedì alla domenica 9.00 – 18.30, orario continuato. 

Ingresso gratuito. Accessibilità totale. Contatti: pa-appia.archiviocederna@beniculturali.it

Trasporti: Metro A fermata Colli Albani e proseguire con bus linea 660

Con il Patrocinio:
MiBact-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; Parco Archeologico dell’Appia Antica; Casa dell’Architettura di Roma – Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia  




sabato 16 settembre 2017

Corte Ospitale, Rubiera (RE) | Calzolari, Mastronardi, Tagliati | A cura di Sandro Parmiggiani | 23 settembre - 29 ottobre 2017



RUBIERA (REGGIO EMILIA) – CORTE OSPITALE
23 SETTEMBRE – 29 OTTOBRE 2017

LE STRADE DELLA PITTURA
CARLO CALZOLARI, CARLO MASTRONARDI, CORRADO TAGLIATI
Opere recenti di tre artisti reggiani
che si misurano con gli strumenti e i valori della pittura

Inaugurazione: sabato 23 settembre, ore 18.00


"Le strade della pittura" di Carlo Calzolari, Carlo Mastronardi e Corrado Tagliati dal 23 settembre al 29 ottobre 2017 alla Corte Ospitale di Rubiera (RE).
La mostra, promossa dal Comune di Rubiera, verrà inaugurata sabato 23 settembre alle ore 18.00. Saranno presenti, oltre agli artisti, Emanuele Cavallaro (Sindaco del Comune di Rubiera), Elena Lusvardi (Assessore alla Cultura del Comune di Rubiera) e Sandro Parmiggiani (curatore).
L'esposizione si tiene in un luogo fortemente simbolico – la cinquecentesca Corte Ospitale di Rubiera, per secoli centro di accoglienza e di incontro, e in questa occasione luogo simbolico in cui si incrociano le strade della pittura – e riunisce e mette a confronto tre artisti reggiani, originari di terre diverse: Calzolari è nato a Parma nel 1944, anche se risiede a Reggio Emilia da quarantacinque anni; Mastronardi è nato a Prepotto (Udine) nel 1940 ed è rubierese di adozione, essendosi qui trasferito il padre medico quando lui aveva dieci anni; Tagliati ha solidi, apparentemente irrecidibili, legami con l'Appennino, essendo nato a Castelnovo ne' Monti nel 1940, e avendovi sempre vissuto.
"Le strade della pittura" è una mostra che, pur di dimensioni contenute – una decina di opere per ciascuno degli autori –, assume significati e valori peculiari. Da un lato, essa getta luce su ciò che tenacemente alcuni artisti continuano quotidianamente a fare, nel silenzio e nella solitudine dei loro studi, interrogandosi su quali possano essere oggi i linguaggi della pittura, capaci di non recidere il legame con la tradizione, di confrontarsi con il nuovo e, soprattutto, di essere fedeli testimoni della loro interiorità, delle tensioni che li animano, delle sfide che sentono di dovere raccogliere. Dall'altro lato, questi artisti dimostrano come la provincia possa essere luogo in cui si può sperimentare, lontano da luci e assedi di ogni genere (compresa la sollecitazione a replicare ciò che il mercato accoglie), un percorso di continui affinamenti e verifiche, con esiti che sono parte di ciò che può definirsi contemporaneo.
Calzolari, Mastronardi e Tagliati non formano certo un gruppo, né mai hanno pensato di dare vita a un sodalizio formale che potesse sostenere il loro percorso. Nutrono, da molti anni, sentimenti di amicizia personale, e di rispetto l'uno per il lavoro dell'altro, che già li hanno portati in passato ad esporre assieme, pure con altri amici artisti, quali i compianti Marco Gerra e Bruno Olivi, oltre a Fausto De Nisco.
Sono assai diverse le strade percorse dai tre artisti – anche se quelle di Mastronardi e Tagliati hanno segrete affinità e convergenze –; la frequentazione costante che da anni intrattengono fa sì che siano sempre aggiornati sugli esiti del lavoro di ciascuno, che questa mostra documenta con opere realizzate negli anni recenti.
Carlo Calzolari traccia bave, fiati di segni, graffiti, grumi e grovigli, numeri e lettere dell'alfabeto, parole nelle quali si condensa il retaggio di una presenza e di un pensiero misterioso, che pare sintonizzarsi sulla meraviglia e sull'estrema sensibilità proprie dell'infanzia; tutto viene percepito da chi guarda come ombre distorte da una lastra trasparente di plexiglass, che, investita dalla luce, proietta e origina sulla tavola retrostante brividi e fluttuazioni delle forme, a conferma che la cangiante presenza della luce è fondamentale nella percezione dell'opera, continuamente generando incupimenti, chiarori, trasalimenti dei toni.
Carlo Mastronardi fa ritorno, in queste opere ultime, al paesaggio delle nostre colline e montagne, in un qualche modo riallacciandosi alle esperienze degli esordi, quando trasfigurava il paesaggio emiliano, per poi rivisitare, sempre con un linguaggio informale sensibile al fascino della materia e del colore, i fienili e le vecchie case contadine, abbandonate a un inesorabile declino, i vecchi strumenti e attrezzi contadini – totem sacrali, tanto che la sua opera potrebbe davvero definirsi un'ininterrotta elegia sulla civiltà contadina ormai inghiottita e dissolta dal tempo. Di Mastronardi non possiamo infine dimenticare la ricerca sulla natura morta, con esiti del tutto personali, di grande felicità tonale e compositiva.
Corrado Tagliati è, fin dagli esordi, un indagatore del paesaggio, dapprima reso con una pittura figurativa, che presto s'inoltra lungo le strade di un'astrazione formalmente rigorosa, modulata su toni e tonalismi lavorati per accordi minimi, per segni, variazioni e sfumature di colore quasi impercettibili, ma che sempre reca l'impronta di emozioni e sentimenti che si rinnovano ogni volta che l'artista getta lo sguardo sulla natura, sia essa quella ancora in gran parte incontaminata sia quella che reca i segni dell'umano intervento. Spira nei suoi dipinti, sia ad olio sia a pastello, una sensibilità estrema, con la capacità di cogliere ogni più estenuato tono, ogni impercettibile frontiera tra forma e vuoto, ogni più recondita vibrazione della luce, che ne fanno un artista di rara qualità, che ha introiettato alcune delle esperienze più alte della pittura del Novecento.
L'esposizione, realizzata con il contributo di Tetra Pak, sarà visitabile il sabato con orario 16.00-19.00 e la domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00, oppure su appuntamento (tel. 339 3420557). Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra con riproduzione fotografica delle opere, apparato bio-bibliografico e presentazione di Sandro Parmiggiani, curatore dell'esposizione e del volume. 

Per informazioni: tel. 0522 622238, cultura@comune.rubiera.re.it, www.comune.rubiera.re.it.

  

LE STRADE DELLA PITTURA
Carlo Calzolari, Carlo Mastronardi, Corrado Tagliati
Rubiera (Reggio Emilia), Corte Ospitale, via Fontana 2
23 settembre – 29 ottobre 2017

Orari: sabato 16.00-19.00, domenica e festivi, 9.30-12.30 e 16.00-19.00; per appuntamento: tel. 339 3420557.
Su appuntamento per gruppi: tel. 339 3420557.

Ingresso libero
Catalogo: Euro 5 in mostra

Per informazioni:
Comune di Rubiera - Ufficio Cultura
Via Emilia Est 5, Rubiera (RE)
Tel. 0522 622238
cultura@comune.rubiera.re.it
www.comune.rubiera.re.it

Sformaurbis all'Archivio di Stato di Latina per la Domenica di Carta del MiBACT_ 8 ottobre 2017



Archivio di Stato di Latina
presenta
Luca Vannozzi
Sformaurbis
Mostra di tavole illustrate originali su carta
a cura di Barbara Pavan
8-12 ottobre 2017


'In un articolo pubblicato l'anno scorso sul supplemento La Lettura del Corriere della Sera, Franco Farinelli commentava il testo della Convenzione europea del paesaggio, ratificata da non più di dieci paesi dell'Unione tra i quali, nel 2006, anche l'Italia: si abolisce il termine territorio e lo si sostituisce con paesaggio, più coerente con i tempi che cambiano. (…) 

Dire territorio significa indicare uno spazio bidimensionale inerte, organizzato (spesso rovinato) da un soggetto mobile e pensante, partendo da un assunto cartesiano che poi, a partire dalla Rivoluzione industriale, viene applicato alla superficie della Terra. Si tracciano strade rettilinee solcate sulla mappa e poi nel terreno che non si armonizzano più con le anse dei fiumi, le grandi proprietà feudali, gli arroccamenti degli abitati: i tracciati obbediscono a principi di comodità, economia e velocizzazione del traffico commerciale e colonizzano con la propria sintassi l'intero territorio europeo. 

La ferrovia, nell'Ottocento, fa il resto: elimina attriti, pendenze, dislivelli, fora montagne e taglia città e campagna, per giunta con una massicciata sopraelevata. Le autostrade del Novecento, per via dell'abnorme incremento della mobilità privata e della velocità, esaltano questo modello spaziale finché il paesaggio diventa del tutto banale, una carta topografica, una base più o meno solida (soprattutto in Italia) per tracciare percorsi, sforacchiare montagne, appoggiarci ponti, svincoli, scali e, ultimamente, trionfali oppure graziose rotatorie.(…)'

Questa la premessa da cui nasce Sformaurbis, un progetto itinerante di Luca Vannozzi costituito da una serie di opere su carta che si interrogano sul futuro del paesaggio italiano raccontandone con ironia un presente di identità incerta ed una passato di scelte discutibili.

Due anni di lavoro per completare i dodici capolavori di miniaturizzazione che compongono questa mostra e che costituiscono il nucleo intorno al quale si articolano riflessioni di diversa natura, dalla letteratura all'architettura.

Sformaurbis, che ha debuttato alla Biblioteca Nazionale di Napoli lo scorso marzo, inaugura domenica 8 ottobre 2017, dalle 10 alle 18, all'Archivio di Stato di Latina, via dei Piceni 24, inserito nell'evento nazionale la 'Domenica di Carta' promosso dal MiBACT, per il quale è stato predisposto un percorso documentario dal titolo "A le triste e oziose acque". 

Il tema che lega le due iniziative è il paesaggio e tutte le iniziative finalizzate alla divulgazione di una cultura del paesaggio stesso nel rispetto del dettato dell'art. 9 della Costituzione e del Codice dei beni culturali. L'Agro pontino è un laboratorio, con un'evoluzione millenaria, una storia di successi e sconfitte che nel dicembre del 1932 sembrava essersi tradotta in "realtà vivente". 

In questo luogo fatto di città e borghi sorti dal nulla, si incrociano tante storie, un crocevia di genti ed etnie fino al secondo dopoguerra, un sistema di urbanizzazione forzata che si legge nelle mappe, memoriali, fotografie e carteggi, alcuni dei quali selezionati ed esposti nel percorso realizzato dal direttore dell'Archivio di Stato di Latina e dai suoi collaboratori.

La mostra Sformaurbis, a cura di Barbara Pavan, rimarrà aperta al pubblico fino al 20 ottobre 2017, dal lunedì al venerdì (9:30-18). Testi in catalogo di Luca Arnaudo e Maria Cristina Storini.

SCHEDA TECNICA
Titolo                                   Sformaurbis
Artista                                Luca Vannozzi
Curatore                             Barbara Pavan
Testi in catalogo              Dr.Luca Arnaudo e Prof. Monica Cristina Storini
Sede espositiva               Archivio di Stato di Latina
                                               Via dei Piceni, 24 – 04100 Latina
Date                                     8-20 ottobre 2017
Inaugurazione                  domenica 8 ottobre 2017 ore 10-18*
Orari                                     lunedì-venerdì 9:30-18*
Ingresso libero.
Info                                       tel. 0773 610930
http://www.archiviodistatolatina.beniculturali.it
e-mail as-lt@beniculturali.it



*E' possibile visitare anche il percorso documentario "A le triste e oziose acque", con il medesimo orario.

Mostra personale di Clinton Whiting allo SpazioELLE di Castel Gandolfo



Clinton Whiting
Abiding Embrace / Indissolubile Abbraccio
 A cura di Domenico Cornacchione
 22 settembre – 20 ottobre 2017
 SpazioELLE – centro di ricerca e sperimentazione artistica
Castel Gandolfo – Via del Mare 138

"Abiding Embrace / Indissolubile Abbraccio" è la prima mostra dello SpazioELLE unicamente dedicata alla pittura, ed è anche la prima riservata all'arte figurativa. Con questa esposizione vogliamo dimostrare che il figurativo non appartiene solo al passato. C'è la convinzione, soprattutto in Italia, che l'arte contemporanea debba essere necessariamente "astratta". 

Per fortuna non è (sempre) così. Lo dimostra Clinton Whiting, artista statunitense che, ispirandosi al sarcofago etrusco di Arnth Tetnies e Ramtha Vishnai, conservato nel Museum of Fine Arts di Boston, ha realizzato, per questa esposizione, una serie di dipinti in cui la figura umana è il soggetto principale, talmente importante che predomina su tutto, a tal punto da essere l'unico soggetto dipinto. 

Clinton, dopo la laurea in belle arti conseguita presso l'Università dello Utah, ha trascorso un periodo di studio in Italia approfondendo la conoscenza dell'arte etrusca che lo ha influenzato per la realizzazione di questa nuova serie di dipinti. 

Le sue figure si muovono in una dimensione diversa dalla nostra. 

Lo sfondo scompare e al suo posto appaiono campiture colorate che creano un senso di spaesamento. In questo caso l'artista, ispirato dalla teologia mormone, analizza il potente e inscindibile legame di una coppia che si prolunga anche dopo la morte manifestandosi attraverso un indissolubile abbraccio. 

A Milano la collettiva d'arte "Touch – Arte contemporanea tra realtà ed illusione". Dal 22 al 30 settembre presso 809 Art Gallery




Sarà presentata venerdì 22 Settembre alle ore 18.30 presso la 809Art Gallery di Milano la collettiva d’arte “Touch – Arte contemporanea tra realtà ed illusione” a cura di Francesca Callipari che vedrà la partecipazione di vari artisti contemporanei, offrendo una panoramica generale dal ritratto all’iperrealismo a composizioni più surrealiste.

Rosanna Anelli - Dubbio
Descrizione: Tra le diverse tematiche predominanti nella storia dell’arte la realtà e la sua rappresentazione più o meno fedele hanno avuto un’importanza notevole, contraddistinguendo diverse epoche e movimenti. E’ cosi che tendenze come quella attestatasi negli anni ’70, volta a riprodurre in maniera minuziosa e con una perfezione quasi maniacale la realtà, hanno condotto ad un genere quale l’Iperrealismo, per esempio, ancora oggi largamente diffuso. L’artista d’altro canto ha sempre imitato la natura, magari reinterpretandola, impadronendosi del contesto, modificandolo in base alla propria sensibilità, restituendo la realtà a tal punto da ingannare la mente dell’osservatore o costruendo mondi paralleli, fiabeschi, surreali. In entrambi i casi l’arte ha avuto e continua ad avere la possibilità di manifestarsi in tutto il suo potere, attraendo lo spettatore e attivando un gioco di emozioni; un silenzioso dialogo tra l’opera e l’osservatore nel quale quest’ultimo si sente talmente disorientato da volere toccare con mano le realtà che gli vengono palesate.

La 809 Art Gallery, situata in zona centrale a Milano in via Bergamo, forte di un’eredità che sconfina dall’800 alle ultime avanguardie del ‘900 si avvicina all’espressione contemporanea, studiandola e comprendendola con la stessa passione rivolta all’Arte del passato. Il progetto di questa galleria prevede di fissare un punto di equilibrio tra espressione artistica del passato, consolidata dal passato ed espressione artistica presente. 
Majla Chindamo - L'infanzia rubata

Simone Galimberti - Dolce abbraccio

Esporranno i seguenti artisti:

GRAZIANO COSSU - CIRO DI FIORE - GIORGIA HARAN - ROSANNA ANELLI - SILVANA LANZA - ADRIANO FUSCA' - ANTONIETTA MENEGHINI - VINCENZA COTUGNO - SIMONE GALIMBERTI - LORENZO FELICANI - MAJLA CHINDAMO - DANIA MINOTTI


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