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venerdì 10 giugno 2016

MARTEDÌ 14 GIUGNO 2016 INAUGURA A BUDAPEST LA MOSTRA COLLETTIVA “ARTISTI LIGURI A BUDAPEST”. IN ESPOSIZIONE LE OPERE DI 21 DIFFERENTI ARTISTI, FRA QUESTI UN GRUPPO DI ALLIEVI DEL QUINTO ANNO DEL LICEO ARTISTICO KLEE-BARABINO DI GENOVA


Martedì 14 giugno 2016, alle ore 18, presso il Mkisz di Budapest, in Andrássy ut 6, inaugura la mostra collettiva "Artisti liguri a Budapest". Ben 21 artisti, ivi compreso un gruppo di allievi del liceo artistico Klee-Barabino di Genova, esporranno le proprie opere nella prestigiosa location della capitale ungherese sita nell'elegante viale alberato riconosciuto nel 2002 Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

L'evento è organizzato da Pietro Bellantone, responsabile dell'associazione culturale EventidAmare di Genova in collaborazione con alcune realtà artistico culturali ungheresi. Gode inoltre del patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, ITA Italian Trade Agency, Camera di Commercio di Genova nonché del Liceo Artistico Statale Klee-Barabino di Genova.

A programma, dalle ore 18, gli interventi relatori ed introduttivi a cura dello stesso Pietro Bellantone; di Maria Csontos, presidente e segretaria dell'Associazione Culturale Liguria-Ungheria; di Márta Simonffy, presidente del Mkisz Associazione Ungherese degli Artisti d'Arte Figurativa e Applicata di Budapest e di Gian Luca Borghese, addetto culturale dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest.


Alle ore 18,30 inaugurazione della mostra con presentazione a cura del professor Daniele Grosso Ferrando, stimato storico e critico d'arte che così recensisce la mostra: «Giocare e creare sono il filo conduttore della mostra collettiva di artisti liguri a Budapest, un'esposizione che cementa l'amicizia culturale fra Italia e Ungheria e testimonia la vitalità e la ricchezza dell'ambiente artistico genovese. Le opere esposte indicano che il ritorno alla pittura e alla "manualità" dell'arte, iniziato nei primi anni '80 con la Transavanguardia e il Neoespressionismo, dopo le sperimentazioni anti/pittoriche degli anni '60 e '70, sia diventato una componente oramai irrinunciabile del panorama artistico contemporaneo. I lavori in mostra oscillano fra linguaggio figurativo e linguaggio astratto in una molteplicità di soluzioni e di esiti stilistici».

Al termine sarà disponibile un rinfresco con prodotti d'eccellenza liguri ed ungheresi a cura di Prodotti d'Amare e Mkisz.

L'esposizione resterà aperta al pubblico sino a domenica 10 luglio 2016. Ingresso libero tutti i giorni dal lunedì al venerdì con orario continuato 10-18, chiuso i festivi.

Per ulteriori informazioni contattare l'associazione EventidAmare al numero 348.15.63.966 o inviare mail all'indirizzo di posta elettronica eventidamare@libero.it.

L'inaugurazione della mostra sarà preceduta Sabato 11 giugno 2016 alle ore 15, presso il Mom Park del XII Distretto, nell'ambito dell'Italian Festival, dall'esibizione canora di Carlo Marrale, fondatore del gruppo musicale Matia Bazar, che per l'occasione rappresenterà l'Italia. Il giorno seguente saranno presentate alcune nuove specialità gastronomiche nate dal connubio culinario dei due paesi europei.

Approfondimenti, a cura del professor Daniele Grosso Ferrando


L'io è gioco? Probabilmente sì, tenendo conto che la parola gioco, come quella francese jeu, contiene la radice "io". La creazione è gioco, divertimento della mente e delle mani? Forse sì, in quanto l'artista è "un eterno bambino" (Mirò) e "la cultura nasce in forma ludica e viene innanzitutto giocata" (Huizinga). Tutta l'arte è gioco? Forse sì, perché la vita è gioco e l'homo, oltre a essere sapiens e faber, è anche ludens. Il primo a riconoscerlo è stato Kant che nella Critica del giudizio ha spiegato come "l'arte abbia in comune con il gioco la libertà e il disinteresse".

Il fascino dell'arte sta infatti tutto nell'incantesimo della creazione dove l'artista/ demiurgo è come il bambino che immagina di essere re, cavaliere o pirata. Del resto, il valore del gioco è presente in culture molto antiche, dove il dio che gioca, giocando crea, come nel mito sumerico di Adapa, creato per gioco da Ea, signore della sapienza e della saggezza. Giocare con l'arte è certamente uno dei principi base dell'estetica contemporanea, da Duchamp a Klee, da Savinio a Depero, da Man Ray a Munari e vale come magico ritorno all'infanzia e come fuga da una realtà sempre più enigmatica e alienante. A partire da Nietzsche il mondo pesa, infatti, sul nostro io e l'artista sente la necessità di trasformarlo in un gioco dove l'adulto lascia il posto al bambino che sfida il destino con i suoi occhi pieni di meraviglia e stupore.

Giocare e creare sono il filo conduttore della mostra collettiva di artisti liguri a Budapest, un'esposizione, progettata dalle Associazioni Culturali EventidAmare e Liguria-Ungheria, che cementa l'amicizia culturale fra Italia e Ungheria e testimonia la vitalità e la ricchezza dell'ambiente artistico genovese. Le opere esposte indicano che il ritorno alla pittura e alla "manualità" dell'arte, iniziato nei primi anni '80 con la Transavanguardia e il Neoespressionismo, dopo le sperimentazioni anti/pittoriche degli anni '60 e '70, sia diventato una componente oramai irrinunciabile del panorama artistico contemporaneo.

I lavori in mostra oscillano fra linguaggio figurativo e linguaggio astratto in una molteplicità di soluzioni e di esiti stilistici.


AURORA BAFICO dichiara il suo amore per Genova e la Liguria dipingendo suggestivi paesaggi e scorci urbani, resi con sincera commozione, in cui il ricordo si fa luce, emozione e colore.

FRANCISCA BRAVO esplora i labili confini fra figurativo e astratto: i suoi paesaggi si trasfigurano nel colore attraverso accordi e sensazioni cromatiche, percorsi da un'inesauribile energia vitale o modulati in ritmi musicali.

I Violini e le Chitarre di ROSA BROCATO si collegano alla moltiplicazione dinamica delle immagini e alle visioni simultanee dei Futuristi, mentre il colore si accende in toni corruschi e in bagliori di luce, creando un forte impatto visivo ed emozionale.

Per FRANCO BUFFARELLO l'ironia, amara e beffarda, svela la falsità di un mondo tragicomico e senza senso, dove tutto è maschera e finzione e l'unico spiraglio (o difesa?) è svelarne il lato grottesco, in una visione disincantata e paradossale della realtà.

Oltre la vita di LUISA CAPRILE è un omaggio alla scultura classica nella lavorazione del marmo, in cui la levigatura delle superfici rende luminosa la forma, caratterizzata da morbidi passaggi chiaroscurali.

Nei quadri africani di GIANNI CARREA la prodigiosa abilità tecnica si unisce a ricordi iperrealistici che trasfigurano l'immagine reale in potenti evocazioni " mentali ", dove la ricchezza del colore, libero da condizionamenti formali, potenzia l'effetto straniante e la forza esplosiva delle sue opere.

In ARIANNA DEFILIPPI lo spazio si fa colore, onirico ed evocativo, ricco di risonanze interiori e reso mediante striature e " attimi " di luce che sondano le profondità dell'inconscio in un dialogo fra spirito e materia.

In Oltre il buio di IDA FATTORI il colore e il gesto, entrambi di ricordo espressionista, assumono una potenza scenografica che sottolinea, in forme quasi epiche, il passaggio dall'oscurità cosmica ed esistenziale allo splendore della luce.

La pittura di TERESA FIOR, tutta giocata sul registro intimista, è fatta di atmosfere sospese, quasi metafisiche, di spazi silenti, di angoli nascosti, di piccoli oggetti che riaffiorano, indistinti e sfumati, da ricordi lontani e ritrovati.

MARIA PIA FIORENTINI usa un vocabolario pittorico di segni astratti che dialogano con allusioni figurative in modo da richiamare immagini reali, con una capacità evocativa tale da ricordare i mondi sospesi fra realtà e fantasia di Paul Klee.

Ritmi sinuosi e arabeschi lineari si uniscono alla profondità psichica del colore nelle opere digitali di GIORGIO LEVA, dove lo sviluppo dinamico crea effetti di espansione cromatica e di emozioni di luce.

ENRICO MERLI è un poeta del colore e della luce in grado di evocare l'incanto del paesaggio ligure in immagini di rara bellezza, come in Tramonto su Genova, dove la magia della luce crepuscolare si riverbera dal cielo tempestoso, schiarendosi all'orizzonte in toni dorati.

In MATILDE PORCILE PEZZONI le suggestioni dell'amato paesaggio ligure si trasformano in visioni sfocate, quasi oniriche, in cui il dato naturale diventa emozione interiore ed evocazione cromatica.

I Cavalli di PATRIZIA TARGANI IACHINO saturano lo spazio con la loro prorompente presenza fisica e sono dipinti in modo molto naturale, ma, nello stesso tempo, resi monumentali dall'inquadratura ravvicinata che si focalizza su un particolare, soprattutto la testa dell'animale.

Le opere di ONDINA UNIDA si caratterizzano per le loro sperimentazioni polimateriche, in cui la dimensione onirica e la sospensione temporale creano atmosfere magiche che ricordano i sogni surrealisti.

AGNESE VALLE usa colori accesi e decisi che determinano un forte impatto visivo, accentuato dalla bidimensionalità delle immagini, in una riscrittura molto personale e quasi naif del paesaggio.

Una sezione della mostra è dedicata ai lavori di un gruppo di allievi del Liceo Artistico Klee-Barabino di Genova, che hanno così l'irripetibile occasione di mostrare il loro talento in una vetrina prestigiosa e di grande significato culturale.

PAOLO BERSANO recupera atmosfere informali e "segniche", in cui il colore si espande in vibrazioni interiori.  

CRISTINA CERULLI rende omaggio all'Art 4\Nouveau nei ritmi fluidi e lineari delle sue eleganti figure femminili, ricche di sfumature cromatiche.

BEATRICE FAVALI resta sospesa fra sogno e realtà in immagini che evocano il mondo onirico dei Surrealisti.

MIRIANA ISOLA "cattura" il tempo nel volto rugoso di un anziano, muto testimone di esperienze e di ricordi incancellabili.

JACOPO ROSSETTI oscilla fra mondo figurativo e linguaggio astratto in forme che sembrano sottoposte a un continuo processo metamorfico.


Associazione Culturale EventidAmare. Scopi e finalità. EventidAmare è un'associazione di promozione culturale ed enogastronomica nata nel 2010. Le finalità che si propone sono la realizzazione di eventi nazionali ed internazionali che concorrano alla valorizzazione del patrimonio ligure: arte, musica ed enogastronomia. Ha progettato e realizzato, in questi anni, eventi interculturali che hanno previsto l'incontro, lo scambio e il confronto nei settori dell'arte, della musica e dell'enogastronomia. Quella ligure è venuta così ad "abbracciare" culture alcune volte "vicine", perché appartenenti al bacino del Mediterraneo ed altre invece lontane, grazie anche alla collaborazione dei Consolati di Francia, Perù, Tunisia, Ungheria, Uruguay, Congo, Haiti, Spagna. Altre volte, quale riconoscimento dell'attività realizzata, ha ricevuto il patrocinio morale da parte delle Ambasciate in Italia di Bolivia, Colombia, Ecuador, Portogallo, Spagna, Venezuela (con l'importante collaborazione del Museo Luzzati, Germano Beringheli, Luciano Caprile e Stefano Bigazzi, Erminio Raiteri, Maria Cristina Castellani, Alessandro Bertirotti, Stefano Finauri, l'associazione spagnola Trescucarachas, Carlo Marrale e Eliano Calamaro per la musica, Virgilio Pronzati per l'enogastronomia e Gianpaolo Belloni-Zeffirino, ambasciatore della Cucina Italiana nel Mondo).




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1 commento:

  1. Un sentito ringraziamento è dovuto al dott.Pietro Bellantone, organizzatore dell'evento, al critico d'Arte Daniele Grosso che ha così ben interpretato la mia pittura e un grazie speciale al pittore e amico Gianni Carrea che mi ha segnalato come espositrice. Una magnifica esperienza! Patrizia Targani Iachino

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