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venerdì 31 maggio 2013

Personale di Ilaria Margutti: pagine di un percorso di maturazione artistica coraggioso e autentico

Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle

Personale di Ilaria Margutti

Spazio Espositivo di Palazzo Pretorio a Barberino di Mugello


Inaugurerà sabato 22 giugno alle ore 18.00 la mostra personale di Ilaria Margutti "Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle", nello Spazio espositivo di Palazzo Pretorio a Barberino di Mugello, in piazza Cavour 36.

 

L'Amministrazione comunale di Barberino, da anni impegnata, insieme agli altri comuni mugellani, a sostenere e promuovere l'arte contemporanea, prosegue quindi nella sua proposta culturale, che nelle due estati passate ha visto ospitare, nelle sale del restaurato Palazzo Pretorio, le opere degli  allievi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze Balducci coordinati dal prof. Adriano Bimbi, e i giovani  artisti barberinesi Elisa Nesi e Luca Canavacciuolo.

 

La mostra "Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle", aperta fino al 20 luglio, offrirà l'occasione ai visitatori, mugellani e fiorentini, di conoscere il percorso artistico di Ilaria Margutti.

Ilaria Margutti, sensibile artista aretina, come una moderna Moira, prende il filo di Ananke, il filo del destino, e con un lento, laborioso, taumaturgico lavoro di ricamo, ulteriormente arricchito da inserti di garza ed elementi naturali, va a scrivere, nei suoi ritratti di corpi e volti femminili, storie di donne, pagine di un percorso di maturazione artistica coraggioso e autentico.

 

"Tessere, ricamare, rammendare, cucire sono tutte 'azioni' simbolicamente legate alla 'creazione', al generare della vita dall'attesa.

L'ago diviene strumento della 'creazione'. "L'ago è un medium, un mistero, una realtà, un ermafrodita, un barometro, un momento, e uno zen: non lascia tracce e alla fine scompare. L'unica traccia è la connessione che ha realizzato" (Kim Sooja). È pungente, serve a ferire, come pure a ricucire, chiudere, rammendare, ricostruire le linee della propria esistenza.

Le mani tastano la pelle, ne riconoscono gli orli, ne imprimono i solchi, ne rammendano le pieghe. Donne instancabili compongono e definiscono le loro forme, percorrono cavità e sporgenze, attraversano bocca e ciglia, ginocchia e ombelichi, seni e unghie.

L'artista non rimargina, ma attraversa le fratture della carne per trasfigurare le sue tele in uno 'stare presso di sé', una cicatrice in cui rinchiudersi e avere pace.

Il confine è la pelle. Quella cerniera labile e sottile fra interno ed esterno."

(Tratto dal testo critico di Lucrezia Naglieri e Lara Carbonara.)

L'esposizione rientra e arricchisce il programma dell'evento pubblico "Un filo di..." che si terrà il 23 giugno 2013 nella Piazza Cavour di Barberino di Mugello, una manifestazione dedicata al lavoro a maglia e agli altri lavori tradizionalmente femminili, quali ricamo, intreccio, uncinetto, in tutti i loro possibili sviluppi creativi, dall'arredo urbano, all'oggettistica, alla creazione artistica.

 

Sarà possibile visitare la mostra "Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle" domenica 23 giugno tutto il giorno, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 22.00, e tutti i martedì sera dalle 20.30 alle 22.30. La mostra resterà inoltre aperta al pubblico, da lunedì 24 giugno a sabato 20 luglio, con i seguenti orari: lunedì 9.00 – 13.00, martedì 9.00 – 13.00  14.30 – 18.30  20.30 - 22.30, mercoledì 9.00 – 13.00, giovedì 9.00 – 13.00 14.30 -18.30, venerdì e sabato 9.00 – 13.00.

 

 

 

Biografiaiografia Ilaria Margutti

 

Ilaria Margutti (Modena 1971), vive e lavora a Sansepolcro, dove svolge parallelamente l'attività artistica e quella di docente di disegno e storia dell'arte. Nel 1997 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Comincia a esporre i suoi lavori dal 1996: Janinebeangallery Berlino, Wannabeegallery - San Diego/Milano, MLBhomegallery - Ferrara, Bontadosi ArtGallery - Montefalco (PG).

 

Dal 2007 inizia a inserire la tecnica del ricamo nei suoi dipinti, che nel tempo diventa il linguaggio in cui sente meglio rappresentata la propria poetica.

Nel 2008 le sue opere sono finaliste in tre premi internazionali: Arte Laguna, Arte Mondadori e premio Embroideres' Guild di Birmingham. Nel 2010 è in Costa d'Avorio con "De L'Esprit e de L'Eau" sostenuto dal Consolato Italiano per un progetto artistico per il ripristino della cultura nei paesi travolti dalla guerra civile.

 

Segue progetti per la diffusione dell'arte contemporanea presso il Museo Civico di Sansepolcro, di cui è consigliera nella Commissione: dal 2011 è curatrice di INCONTRI AL MUSEO CON L'ARTE CONTEMPORANEA, rassegna di incontri e mostre con gli artisti emergenti di tutta Italia al Museo Civico di Sansepolcro. Nel 2012, insieme all'artista Enrique Moya Gonzales, cura il percorso MICROPISCIN[..]RCHEOLOGICA ad Arezzo, nel quale vede protagonisti giovani studenti delle scuole superiori confrontarsi con la progettualità artistica e gli artisti stessi.

 

Scheda tecnica

 

Mostra personale di arte contemporanea: Il filo di Ananke. Scritto sulla pelle

Artista: Ilaria Margutti

A cura di: Manuela Bacchiega

Testo critico di: Lucrezia Naglieri e Lara Carbonara

Luogo: Spazio espositivo di Palazzo Pretorio | piazza Cavour, 36 | Barberino di Mugello

Periodo: dal 23 giugno al 20 luglio 2013

Inaugurazione: sabato 22 giugno alle ore 18:00

Orari: lunedì 9.00 – 13.00; martedì 9.00 – 13.00 | 14.30 – 18.30 | 20.30 - 22.30; mercoledì 9.00 – 13.00; giovedì 9.00 – 13.00 | 14.30 -18.30; venerdì e sabato 9.00 – 13.00.


per maggiori informazioni: Ufficio Cultura 0558477287

cultura@comune.barberino-di-mugello.fi.it www.ilariamargutti.com


Ufficio stampa: FLPress | Flavia Lanza

Mail: flpressartnews@gmail.com | Mobile: +39 340_9245760

giovedì 30 maggio 2013

Modica (RG) - “Il dono”, Rossana Ragusa espone alla Galleria Lo Magno



                            

Agli organi di Stampa

                                       

Modica (RG), 30/05/2013

 

"Il dono", Rossana Ragusa espone alla Galleria Lo Magno

 

Sabato 8 giugno alle ore 19.00 nella Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 91-93) sarà inaugurata la mostra "Il dono", personale di Rossana Ragusa, a cura di Giuseppe Lo Magno. 

In mostra una trentina di lavori realizzati dal 2002 a oggi con tecniche miste, per lo più acrilici su multistrato. Ogni opera è un omaggio (da qui il titolo della mostra) ad artisti, musicisti o poeti che hanno lasciato un segno nella formazione e nel percorso esperienziale della giovane artista modicana, da Piero Guccione a Sandro Bracchitta fino a Franco Battiato.

Alla base delle opere pittoriche di Rossana Ragusa vi è sempre un sostrato poetico che diventa forma, colore, vibrazione sonora. Contaminazioni percettive, sinestesie che trasformano le sue calligrafie pittoriche in spartiti musicali, immagini, sculture del tempo, intessuti di rimandi alla mistica araba e alle filosofie orientali.  

In occasione del finissage, previsto per il 13 luglio, l'artista si esibirà in un atto performativo.

Rossana Ragusa (Ragusa, 1980) si è diplomata in Decorazione all'Accademia di Belle Arti "Mediterranea" di Ragusa (2004), ha conseguito il biennio specialistico in Arti visive e discipline dello spettacolo all'Accademia di Belle Arti di Firenze (2007). Vive e lavora a Modica.

La mostra, aperta fino al 13 luglio, potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00.

 

(in allegato immagine con didascalia nel nome del file)


Info e contatti:

Galleria Lo Magno

Via Risorgimento, 91, Modica (RG)

Tel: 0932 763165

mail: gallerialomagno@virgilio.it

web: www.gallerialomagno.it


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INpress ufficio stampa 
di Giovanni Criscione
p. iva. 01467520886
Via Assì 13, Modica (RG)
tel. 0932 752707
cell. 329 3167786




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mercoledì 29 maggio 2013

"La Paolina in vetrina" di Gerald Bruneau

Ultimo appuntamento per la Galleria Opera Unica, che a partire da metà mese cambierà destinazione. In oltre tre anni si sono alternati nella gestione dello spazio sia Salvatore Savoca (ideatore del progetto) che Stefano Esposito della Takeawaygallery (che spiegano: lasciamo Opera Unica per altre locations e altri eventi, sicuramente più impegnativi), offrendo una programmazione aperta ed eterogenea, che ha visto succedersi, tra le altre, mostre come 24x24, passando per Paturnio, Monolito,Tagliola, Stringhe, Sottocosto, Pentamorfosi e Waiting. Si chiude con l'esposizione di Gerald Bruneau dal titolo La Paolina in vetrina, dal 6 al 15 giugno, singola fotografia di un maestro del ritratto, scatto recente "rubato" durante una giornata di lavoro presso la Galleria Borghese. 

Rapidità e rapina, le due doti del Fotografo, riprendendo un articolo di Carlo Pizzati (da Sguardi 82 – maggio 2012) che lo stesso artista ha suggerito. Rapidità nell'individuare quel taglio e quella luce caratterizzanti; rapina nel senso di cogliere al volo l'immagine, l'emozione, il momento. Bruneau si appropria del luogo deserto e ci restituisce la refurtiva nelle vesti di nuova creazione. Sottrae un'icona dal proprio status di capolavoro da conservare ed ammirare, per dare vita, attraverso di essa, ad una nuova visione. Nasce così la personale rivisitazione di quella che è stata definita una delle statue più sexy di tutti i tempi: Paolina Borghese agghindata non più solo di un diafano peplo ma avvolta da un velo rosso fiammante, che ne incornicia volto corpo e seni.  
Sebbene la raffigurazione a grandezza naturale della principessa Bonaparte/Borghese nei panni della Venere Vincitrice abbia negli stessi anni della sua realizzazione destato ripetute volte scandalo (soprattutto per la spregiudicatezza nel posare nuda di fronte a Canova:
Ma la stanza era ben riscaldata! la risposta provocatoria), l'idealizzazione attraverso cui lo scultore neoclassico ne trasfigura i tratti, la grazia, la morbidezza delle carni, rendono ai nostri occhi l'effigie ottocentesca ritratto distante ed affatto terreno. Cingerla di rosso, sottolineandone il carattere anticonformista e libertino, che le hanno valso l'appellativo di "Messalina dell'Impero", getta un ponte tra storia ed attualità, passato e presente, dando all'immagine sostanza  ed umanità e riattualizzando riflessioni sull'eterno femminino; metterla in vetrina, poi, e sottolinearlo nel titolo, come in un quartiere a luci rosse, apre ad una molteplicità di interrogativi ed osservazioni che richiamano attriti ed emergenze del più attuale contemporaneo.
Gerald Bruneau, francese, viaggiatore instancabile ed irrequieto, che ha trovato da alcuni anni in Roma la sua città adottiva, e conosciuto nel mondo per servizi e ritratti pubblicati sulle più importanti testate italiane e straniere (dal
"Washington Post" a "Time", "Newsweek", "Le Figaro", "Le Monde", "Vanity Fair", e "Magazine" del "Corriere della Sera"), crea con la Paolina un nuovo archetipo di bellezza, algida e volgare allo stesso tempo, comune e quotidiana nelle forme ed abbondanza, ma anche fastosa e decadente, specchio di una città in bilico costante tra colorata semplicità e ridondante autocompiacimento. Approcciando al marmo nudo come fosse carne vivente, instaura con la scultura una relazione ambivalente, alla ricerca del racconto e dell'"espressione" pregnante, contaminando, come sempre nei suoi lavori, i codici del ritratto a quelli del reportage: ritratto come viaggio verso l'altro, affrontato con l'occhio del fotoreporter; servizi di attualità dove al centro è sempre la persona; riuscire a tirar fuori la spontaneità, senza tentare un'interpretazione.

 

Info:  

mostra fotografica

La Paolina in vetrina di Gerald Bruneau

A cura di Takeawaygallery

Inaugurazione: giovedì 6 giugno ore 18.30

Dal 6 al 15 giugno 2013

24 ore su 24

Galleria Opera Unica - via della Reginella 26, Roma – 0668809645

takeawaygallery@gmail.com

martedì 28 maggio 2013

Siracusa - “Vividirossi”, personale di Annibale Vanetti al Monastero del Ritiro

Agli organi di Stampa

                                       

Siracusa, 28/05/2013

 

"Vividirossi", personale di Annibale Vanetti al Monastero del Ritiro

 

Domenica 9 giugno alle ore 18,30 nel Monastero del Ritiro (Via Mirabella, 31) sarà inaugurata la mostra "Vividirossi", personale di arte contemporanea di Annibale Vanetti, a cura di Nino Portoghese e Giuseppe Fornari.

La mostra è allestita nell'ambito della IV edizione di "Tragodìa", la kermesse artistica, teatrale e culturale organizzata in concomitanza con il XLIX ciclo di Spettacoli classici dall'associazione "l'Arco e la Fonte", con il patrocinio dell'INDA, dell'Assessorato provinciale ai Beni culturali e del Comune di Siracusa. Sono esposte una quarantina di opere di vari formati, realizzate con tecniche miste (carta, colla, acrilico, olio su tela) tra il 2012 e il 2013 e inserite in un progetto espositivo realizzato dall'artista Jano Sicura.

Nel testo critico della mostra ("Una discesa nei rossi"), l'antropologo e storico della filosofia Giuseppe Fornari illustra il rapporto privilegiato ("Nessun colore si è fatto osservare spontaneamente, ma si è imposto come accadimento che colora di sé il mondo") che si instaura tra un artista e il "suo" colore.

Nel caso di Vanetti è il rosso, colore arcaico e originario, primordiale simbolo del sangue, ad aver esercitato un potente fascino. Nella sua opera, il rosso - oscillante tra la rievocazione nostalgica della bellezza e la manifestazione del mostruoso, dell'orrore, racchiuso nel suo passato - si lega al problema della forma, della sua genesi storica e psicologica, del momento in cui dall'indistinto sorge un distinto, una figura, un paesaggio.

"Si avverte – scrive Fornari - una grande nostalgia della Bellezza, insieme alla consapevolezza che questa Bellezza l'uomo contemporaneo la deve riguadagnare con un atto di consapevolezza storica, che non si nasconde le origini da cui questa Bellezza proviene, e non per cancellarla, bensì per renderla vera. Un'ansia di verità che rende i Rossi di Vanetti una testimonianza di autentica vocazione pittorica, di volontà di rinascita dell'arte dei colori dai colori della sua storia". Diversamente dall'uso di spettacolarizzazione dell'orrore corporeo che certa arte contemporanea fa del rosso, conclude Fornari "i Rossi di Annibale Vanetti ci testimoniano l'esistenza e la resistenza della dignità artistica, e di una dignità umana duramente guadagnata sul terreno storico di un'arte non meno antica dell'uomo, in cui l'umano possa riflettersi e guardare a se stesso".

La mostra, aperta fino al 7 luglio, potrà essere visitata da martedì a domenica, dalle ore 18,30 alle 22,30.



didascalia dell'immagine

Rossoderiva - carte, tela,sabbie,pigmenti, olio su tela- 50x70 cm-2012/13

  

Info e contatti:

Associazione culturale l'Arco e la Fonte
cell. 39 347.4935914
mail: larcoelafonte@hotmail.com
web: www.larcoelafonte.it 

Invito 29 maggio presentazione volume "Mnemosyne: le fonti del la storia, tutela e valorizzazione"

Nel XXV anniversario dell'impresa culturale del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali:
"Memorabilia: il futuro della memoria"

MERCOLEDÌ, 29 MAGGIO 2013 - ORE 16,00
Eugenio Lo Sardo - Francesco Sisinni - Donato Tamblé

presentano il volume "Mnemosyne: le fonti del la storia, tutela e valorizzazione"
Ed. VCM Roma 2012

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA
SALA ALESSANDRINA
Roma, Corso Rinascimento 40

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