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giovedì 1 aprile 2010

Eleonora Rossi: "Hope. Tenderness. Resistance." dal 17 Aprile presso Contemporary Concept - Bologna, dal 1 Maggio presso Palazzo Ducale di Massa


HOPE. TENDERNESS. RESISTANCE
Eleonora Rossi

17 aprile - 14 maggio 2010
Bologna, Contemporary Concept
a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei

1- 31 maggio 2010
Massa, Palazzo Ducale
a cura di Francesca Baboni, Stefano Taddei, Alessandro Romanini

Dal sito www.culturaliart.com è possibile scaricare la cartella stampa completa e le istruzioni di utilizzo e riproduzione delle immagini

Comunicato stampa

Hope. Tenderness, Resistance è il titolo che unisce le due mostre di Eleonora Rossi, che si terranno dal 17 aprile al 14 maggio presso la galleria Contemporary Concept di Bologna e dal al 31 maggio presso la Sala degli Specchi del Palazzo Ducale di Massa.
Il progetto espositivo è a cura di: Francesca Baboni, Stefano Taddei, Alessandro Romanini e Valerio Dehò - autore del testo critico sul video inserito in catalogo.

Di formazione accademica, Eleonora Rossi conduce la propria ricerca artistica attraverso l'utilizzo di diversi media espressivi - dalla pittura al disegno, passando per video, installazioni e fotografia - per sviluppare i temi cardine di una poetica incentrata sulla continua sperimentazione, come lei stessa afferma: "Pittura e disegno mi permettono una forma espressiva allo stesso tempo rapida, che risponde all'urgenza espressiva e assecondano la decantazione necessaria alla riflessione. Mi permettono di sperimentare attraverso il segno e il colore, stratificando acrilici, spray e bitume la dimensione spaziale, mentre il video consente di declinare i temi e le visioni connesse in una dimensione fluida, in un processo in cui è il tempo, con le sue varie implicazioni di avvenimenti e casualità il vero protagonista e la fotografia mi costringe ad un esercizio disciplinato per cristallizzare immagini pregnanti, scolpite che bloccano il tempo, l'evento per consegnarlo alla memoria". Temi alimentati da forte tensione verso il reale che ruotano da sempre attorno alle varie declinazioni della relazione arte e vita, nei quali la componente biografica e della memoria assume una forma metaforica per trasformare la dimensione personale in una visione universale.
La mostra ospitata dalla Contemporary Concept di Bologna – galleria particolarmente attenta ai talenti emergenti – sarà costituita da una video installazione dal titolo "Hope is the last to die", affiancata da due still fotografici e dieci dipinti. Tutte le opere in mostra sono state appositamente realizzate per l'occasione e riflettono sul concetto di resistenza e di persistente ossessione.
La mostra pubblica al Palazzo Ducale di Massa proporrà invece due installazioni video inedite dal titolo F/R THE WATER e F/R THE AIR, abbinate a frame fotografici e dipinti facenti parte di un ciclo più ampio dal titolo FORWARD/REWIND.

Il progetto espositivo "Hope. Tenderness, Resistance" include la pubblicazione di un catalogo con video in allegato, contenente testi critici di Francesca Baboni, Valerio Dehò, Alessandro Romanini, Stefano Taddei ed edito, nella collana Skip Intro, dalla casa editrice Shin Production.
Eleonora Rossi: nata a Milano nel 1976, lavora fra Milano e La Spezia. Ha studiato all'Accademia di Brera ed ha cominciato a lavorare a Milano esponendo in collettive e personali. Ha esposto in Italia, Europa e Africa.
Nell'ultimo anno, è stata protagonista di un ciclo di mostre in Italia e all'estero che includono: la partecipazione a Scope Miami e Art Paris; una personale presso la Joao Ferreira Gallery di Cape Town; le collettive "Appetite for Destruction" - Museo Nazionale di Villa Guinigi, Lucca e "Undercover" - Galleria Archimede, Roma; la presentazione di due installazioni video al Festival Suoni & Visioni e, a marzo 2010, l'esposizione di una tela di grandi dimensioni alla mostra collettiva XXL presso il SuperStudio Più di Milano.

Progetto realizzato e prodotto da:
TIMECODE e ARTLAB
Sedi:
CONTEMPORARY CONCEPT - BOLOGNA
17 Aprile - 14 maggio 2010
via San Giorgio, 3
ORARI: lun./ ven. 9.30 - 12.30 e 15.30 - 19.00; sab. 9.30 -12.30; dom. solo su appuntamento

PALAZZO DUCALE DI MASSA
1°-30 maggio 2010
Piazza Aranci 35 - tel. +39 0585816203
ORARI: tutti i giorni 11.00 - 13.00 e 16.00 - 19.00
UFFICIO STAMPA:
CULTURALIA, Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,

lunedì 29 marzo 2010

Mostra di Architettura di T-studio

La Galleria di Architettura “come se” presenta:
Mostra di Architettura di T-studio

Il progetto consapevole

-inaugurazione: venerdì 23 aprile alle ore 20.00

-durata della mostra: dal 23 aprile al 12 maggio

-orario:  dal lun. al sab. - dalle ore 11.00 alle ore 19.30










Lavorare in architettura per T-studio significa sviluppare progetti consapevoli per contesti in continua trasformazione. Contesti sempre più complessi in cui si intrecciano dimensioni e scale diverse dal territorio alla città, all’ambiente, al luogo. Contesti fisici ma anche sociali ed economici, contesti storici ma anche radicati nel presente e proiettati in un futuro incerto.

L’impegno del progetto, la sua consapevolezza, sta nel trovare un punto di equilibrio tra esigenze e vincoli diversi, una forma espressiva di una pluralità di sollecitazioni e domande. 

Il progetto consapevole si fa carico della complessità e del disordine urbano, si confronta col le esigenze ambientali e la scarsità di delle risorse energetiche. Il progetto è consapevole e sostenibile. La ricerca progettuale interpreta la fisicità dei luoghi, i suoi segni e le sue tracce, la trama ridimensionata della storia e quelle più labili del contemporaneo, si misura con le domande e i desideri degli utenti con la loro richiesta di nuovi spazi pubblici e di nuovi spazi per l’abitare.

Per il progetto consapevole non c’è separazione tra architettura e infrastrutture. Lo spazio pervasivo delle infrastrutture diviene, per la sua centralità, scenario di fondo della nuova architettura.

Il progetto consapevole proietta l’architettura oltre l’edificio e il design, ricercando ogni volta un rapporto di senso con le città e il paesaggio. 

Negli anni più recenti, l’attività progettuale e di ricerca di T-studio si è confrontata, in particolare, con tre tematiche:

I confini sensibili, ovvero i luoghi di frontiera, di conflitto di transizione;

Labirinti verticali: spazi che reintegrano il labirinto di superficie con quelli sotterranei;

L’architettura di suolo ovvero la ricerca di una relazione profonda con le pieghe e le conformazioni della terra.



I confini sensibili 

Tra le aree di frontiera i confini tra città e acqua, tra città e porto, tra città e infrastruttura, tra spazi delimitati e spazi infiniti, assumono nuove tensioni, nuovi significati, nuovi potenziali.

Tali spazi, spesso marginali, degradati, poco conosciuti, indefiniti, non progettati diventano occasioni di riflessione profonda e di nuove strategie progettuali capaci di superare l’originaria esclusione promuovendo nuovi spazi di incontro e nuove centralità.


Labirinti verticali

Nella città contemporanea il labirinto orizzontale della superficie è separato da quello sotterraneo. Il labirinto verticale intende esplorare la complessità degli strati e delle sovrapposizioni, promuovono un più intenso rapporto tra il sopra e il sotto, tra l’aereo, la superficie e il sotterraneo.

Stratificare come possibilità di operare su più livelli sovrapponendo segni e significati diversi. Interpretare le stratificazioni per realizzare luoghi complessi spazialmente e funzionalmente: in tale prospettiva l’architettura moltiplica la sua spazialità e i suoi paesaggi mentre il sistema urbano si reinvesta divenendo città dentro la città e città al di sopra la città.


L’architettura del suolo 

Il progetto consapevole nasce dal suolo, dalle sue pieghe, dai suoi segni, dalle sue stratificazioni, dalle sue cavità. L’architettura si dissolve e si integra nel paesaggio, non si impone più come volume che occupa spazio, ma piuttosto organizza il vuoto, assorbendo le regole sottese nella trama del paesaggio e del terreno.

L’architettura lavora con la terra, inventa nuovi paesaggi tra artifici e natura, gioca con le conformazioni geografiche reali e immaginate. La nuova architettura non si rivela immediatamente, non si impone come icona assoluta, ma si rivela poco alla volta, si lascia scoprire nell’avvicinamento diventa frammento di un processo più ampio.




Galleria di Architettura “come se”

Via dei Bruzi 4/6, 00185 Roma

e-mail: info@comese.me.it

web: www.comese.me.it

mob.: 3478748969

fisso: +39 06 44.36.02.48

sabato 27 marzo 2010

IL COLORE DEL GIGLIO personale di Andrea Gelici alle Giubbe Rosse Firenze


Ancora una splendida mostra nello storico caffè Fiorentino , da Sabato 10 Aprile nella famosa terza sala esporrà il maestro Andrea Gelici valente artista dal tratto grafico predominante e determinato . Una mostra sui luoghi di Firenze che si addentra tra le stradine contorte e i vicoli storici ricca di luce e di suggestioni un percorso da non perdere

Di lui ha detto Roberta Degl'Innocenti:L’innocenza e il candore protesi verso un divenire grande ancora troppo rapido: pallido oro e l’incanto di luci-stelle ci donano l’impressione di un inverno del quale percepirne l’essenza. E ancora toni di giallo, marrone sfumato, rosa pallido: Firenze è un quadro d’epoca che sprizza briciole di una storia recente ma sospesa nello spazio temporale del sogno.Proseguendo questo viaggio immaginario, ritratti di gente comune che inducono a un sorriso e un ricordo, oppure i dipinti dedicati al mare. Sfuma l’oro il volo di un fenicottero in una voglia di volo che tutto allude e ancora ritorna la misura del tempo nel faro che occhieggia a un cielo languido, dove il rosa si sfuma in un rosso pellegrino
Il Caffè Storico Letteriario Giubbe Rosse è lieto di invitarVi alla

" PERSONALE DI PITTURA DEL MAESTRO ANDREA GELICI"

Il colore del Giglio

Strade, ritratti e vita di Firenze

Presenta: Roberta Degl' Innocenti
interventi di
Roberto Cellini
Tiziana Curti

Andrea Gelici è nato a Firenze il 2 Marzo 1956.
Sempre attratto dall'arte in tutte le sue forme ottiene il diploma di specializzazione tecnico artistica all'Accademia Lo Sprone di Firenze nell'anno 1980 sotto la guida del maestro Otello Scacciati. Si dedica al disegno ed al ritratto fino agli inizi degli anni 90 per poi evolversi attraverso l'olio e l'acquerello fino alla tecnica mista su tavola. Ed è proprio con questa tecnica, olio e acquerello usati sul legno, con lacche e vernici trasparenti, che va alla ricerca di una dimensione temporale particolare, come se nelle vene del piano dipinto, rimanessero impressi non solo il colore e la forma, ma quella parte invisibile del vissuto quotidiano molto vicina ai ricordi, alle emozioni.

giovedì 25 marzo 2010

Lavoro e formazione: i corsi di informatica certificati

Il computer ha cambiato il volto del lavoro in Italia e nel mondo. La crescente importanza del pc come strumento di lavoro ha influenzato radicalmente l'organizzazione e l'espletamento delle attività lavorative in quasi tutti i settori. In ogni ambiente, dall'ufficio pubblico alle attività del settore turistico, il computer è diventato un potente strumento per ottimizzare il lavoro e le risorse con un notevole risparmio di tempo. Dall'importanza di un particolare strumento di lavoro, si sa, ne consegue anche l'abilità a saperlo utilizzare al meglio. Così, oggi è di fondamentale importanza per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro, saper usare il computer almeno in modo basilare, e per basilare non intendiamo il saperlo accendere o spegnere. Per le generazioni più giovani, nate col computer, l'utilizzo di questo strumento è quasi naturale. Per i più grandicelli, invece, l'utilizzo del pc fa parta di una forma mentis da acquisire e sperimentare. Nella maggior parte dei casi giovani e meno giovani hanno dovuto specializzarsi frequentando corsi di informatica di base o avanzati, per poter utilizzare il pc limitatamente alla propria attività. Per un utilizzo di base del pc, negli uffici ad esempio che si sono uniformati agli standard dettati dall'office automation, esistono corsi di informatica di base come il famoso Ecdl, certificazione informatica della Microsoft, che permette di acquisire le nozioni basilari per l'utilizzo dei più comuni software di elaborazione testi, presentazioni e fogli di calcolo come Excel. Le scuole di informatica accreditate rilasciano a fine corso una patente europea del computer che certifica la reale acquisizioni delle nozioni di base sull'uso del computer e dei più comuni programmi da ufficio. Per chi, invece, utilizza il pc in maniera più professionale esistono corsi di informatica avanzati che permettono di ottenere un titolo più specializzato con più ampie prospettive di impiego. Sono sempre più frequenti le aziende che richiedono figure professionali altamente specializzate e sempre più esperte nell'uso del computer nei vari settori di applicazione. Nel settore turistico, ad esempio, diventa indispensabile la conoscenza di software gestionali i cui corsi risultano a volte molto costosi a fronte di una specializzazione che permette, in seguito, più immediate probabilità di inserimento nel settore. In Sicilia, regione a vocazione turistica per eccellenza e con un alto tasso di disoccupazione, scuole di informatica accreditate rilasciano qualifiche altamente specializzate che permettono un più facile inserimento nel mondo del lavoro. Nasce in Sicilia Learning Academy, una scuola di informatica a Catania. L'accademia organizza corsi di informatica, corsi di informatica certificati Microsoft a Catania e provincia. La scuola di informatica a Catania è certificata Microsoft Certified Partner e questo permette il rilascio di certificazioni altamente specialistiche. Grazie alla presenza di docenti al top della specializzazione informatica i corsi permettono un elevato livello di formazione, una base eccellente per l'impiego in settori avanzati dell'informatica. Oggi, in un periodo così critico dal punto di vista occupazionale, una specializzazione di alto livello è un punto a favore per chi è in cerca di un'occupazione. Una specializzazione che è possibile trovare solo ed esclusivamente in scuole di informatica di un certo livello, con un personale docente altamente qualificato.

Seoethic Agency

mercoledì 24 marzo 2010

A CALTANISSETTA "LO SPASIMO DI SICILIA"

Caltanissetta – Museo Diocesano, lunedì 29 marzo, ore 18 inaugurazione mostra
TRA GLI «SPASIMI DI SICILIA» IN MOSTRA, ANCHE LA TAVOLA CHE PORTA
LA FIRMA DI RAFFAELLO: LA SUA PATERNITA' E' ANCORA SOTTO ESAME
Sarà presente anche l'assessore regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao

CALTANISSETTA – Torna all'attenzione degli appassionati d'arte e degli addetti ai lavori il mistero della tavola "Lo Spasimo di Sicilia", l'opera custodita per oltre due secoli dalle monache del Convento di Santa Croce di Caltanissetta che porta la firma di "R. Urbinas" - alias Raffaello – e che per questo è stata sottoposta a indagini multispettrali e di caratterizzazione chimica finalizzate a verificarne l'autenticità.
Da diversi anni al vaglio di studiosi e critici che hanno cercato di identificarne la paternità, l'opera – il cui tema iconografico è identico a quello della tavola esposta nella stanza dedicata alla pittura italiana del Prado di Madrid - tornerà a Caltanissetta, al Museo Diocesano del Seminario "G. Speciale" (viale Regina Margherita 29) in occasione della mostra itinerante "Spasimo e Spasimi di Sicilia": tra leggenda e realtà, la Tavola sarà esposta insieme a dipinti e disegni provenienti da tutta Sicilia e raffiguranti il dolore di Maria dinanzi al Cristo crollato sotto il peso della croce. 
In occasione della mostra la Sovrintendenza fornirà i primi esiti degli studi riguardanti la tavola che è al centro di un enigma lungo cinque secoli.

L'inaugurazione avverrà lunedì 29 marzo, alle 18.00, alla presenza del vescovo di Caltanissetta Sua Eccellenza mons. Mario Russotto, dell'assessore regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao, del dirigente generale Gesualdo Campo, della sovrintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta Rosalba Panvini – che ha diretto il Comitato scientifico coordinatore della mostra - e del dirigente Servizio dei beni storico-artistici ed etno-antropologici di Caltanissetta Cris Nucera. Durante la cerimonia il prof. don Salvatore Panzarella, direttore Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Cefalù, terrà una lectio magistralis dal titolo "Lettura estetica del messaggio biblico nello Spasimo di Raffaello" e successivamente l'Ersu di Catania  - diretta da Nunzio Rapisarda - offrirà un concerto di musica classica.
Sarà  una data epocale per la città, che godrà così nuovamente della bellezza e del valore storico e artistico de "L'Andata al calvario". Al di là di ogni possibile attribuzione «ciò che davvero importa – sottolinea la soprintendente Panvini – è l'indiscutibile valore artistico dell'opera per la sua datazione (XVI sec.) e la collocazione. Dopo un attento lavoro di recupero presso il Centro regionale per il restauro di Palermo, siamo in grado di mostrare un capolavoro di suggestiva bellezza e di grande significato artistico e religioso»
La mostra è il frutto di una sinergica collaborazione scientifica tra la Sovrintendenza di Caltanissetta, quella di Agrigento e la Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, queste ultime rispettivamente dirette da Gabriella Costantino e Giulia Davì.
Dopo Caltanissetta – dove fino al 18 aprile sarà possibile ammirare la serie di "Spasimi" provenienti da tutta la Sicilia – l'esposizione infatti si sposterà prima ad Agrigento e poi a Palermo: attraverso una lettura iconografica e iconologica, legata alla comprensione dei significati simbolici e allegorici delle immagini, si percepirà l'intensità, il dolore, la disperazione e la passione legati ai giorni della Settimana Santa, quelli che raccontano il calvario di Gesù e la sofferenza della madre Maria. Lo Spasimo, vede infatti la Madonna svenuta o mentre si sente venir meno alla vista del Figlio che sale al Calvario: «E' indubbiamente affascinante e suggestivo pensare che la sofferenza in volto, la combinazione perfetta di colori, la firma, l'arazzo, l'incisione provengano proprio dalla mano di Raffaello – commenta l'arch. Nucera – nell'ipotesi che l'opera in centinaia di anni non abbia mai lasciato la Sicilia. Ma è altrettanto certo che da Giordano a Paladini, da Gaggini a La Vecchia arrivando perfino ad alcuni splendidi Spasimi orfani d'autore, ci siano dei capolavori riuniti sotto un unico tetto, lì per raccontare ed essere raccontati».
«È una raccolta frutto di un'attenta ricerca - continua la dottoressa Panvini - che ha come obiettivo non solo lo studio e l'approfondimento delle conoscenze in questo campo, ma anche quello di stimolare l'interesse su capolavori di scuola Raffaelliana».
Sarà possibile visitare gratuitamente la mostra tutti i giorni, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18, ulteriori informazioni al numero della Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta 0934554965 – 3351041461 (Rosalba Panvini)

24 marzo 2010

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